venerdì 19 ottobre 2012

Lineare Vs Non-lineare: VoD e NVod


di Cristina La Marca


La Direttiva europea nota come “Televisione senza frontiere” (89/552/CEE) ha introdotto oltre vent'anni fa la distinzione tra servizi lineari e servizi non lineari in ambito broadcasting. Con l'occhio al rapporto utente-mezzo, un servizio lineare è caratterizzato dal fatto che il contenuto mediale è ricevuto passivamente dal telespettatore senza la possibilità di quest'ultimo di intervenire sulle modalità di fruizione. Di converso un servizio non lineare consente all'utenza di fruire contenuti su esplicita richiesta.

Da un punto di vista tecnico, in base ad una distinzione di tipo tradizionale, i servizi lineari (detti point-to-multipoint) vengono elaborati da un singolo punto di trasmissione a molteplici punti di ricezione, fanno parte di un palinsesto e sono ricevuti dagli utenti nel momento deciso dal broadcaster, mentre i servizi non lineari (point to point), sono elaborati da un singolo punto di trasmissione e vengono trasmessi ad un singolo punto.


Tipiche soluzioni per la fruizione lineare o non lineare dei contenuti, nell’ambito di modelli di erogazione dell’offerta basati sul pay-per-view (abilitazione temporanea alla ricezione del segnale dietro contestuale pagamento) o sulla sottoscrizione di un abbonamento (pay tv), sono il Near Video On Demand (NVoD) e il Video On Demand (VoD).

 Nel caso di piattaforme che impiegano standard prettamente “diffusivi” (famiglia di standard DVB: Digital Video Broadcasting) come, per esempio, la piattaforma satellitare basata sullo standard DVB-S e quella digitale terrestre basata sullo standard DVB-T, l’ultima frontiera della fruizione lineare è il Near Video on Demand, spesso impropriamente commercializzato presso il pubblico come Video-On-Demand (VoD). 

Il NVoD infatti è meno costoso in termini di banda impiegata, essendo un servizio a “schedulazione rigida” in cui l’erogazione dei contenuti è effettuata entro fasce orarie stabilite dal fornitore del servizio: la sembianza con il VoD è resa possibile grazie ai brevi slittamenti (ogni 30 minuti ma anche ogni 15 minuti) dell’orario di inizio prefissato delle trasmissioni. 

Sul piano tecnico, invece, il  servizio di VoD consiste nella visione su richiesta (di solito in real-time) di contenuti audiovisivi e/o multimediali messi a disposizione dal fornitore del servizio secondo una “schedulazione libera” : ciò significa che l’utente può accedere al grande database (library) del content provider e, previa opportuna regolarizzazione dell’accesso (pagamento della singola visione o di abbonamento mensile), può selezionare e fruire dei contenuti prescelti senza vincoli di orario

Tale tipo di servizio è attualmente offerto solo su piattaforme IPTV o Web TV poiché in tal caso il servizio VOD può sfruttare le caratteristiche e le prestazioni della rete sottostante che ben si adatta ad una trasmissione di tipo point-to-point utilizzando il protocollo IP.